Richiesta esito ispezioni

dott. Nordio, c/o MINISTERO GRAZIA E GIUSTIZIA

VIA ARENULA 70, 00186 R O M A

E p.c. On. GIORGIA MELONI, Presidente del Consiglio

c/o FdI via della Scrofa 39

00186 ROMA

OGGETTO: richiesta esito ispezioni c/o Procura di Perugia.

Preg.mo On. Nordio,

la presente fa seguito all’ Esposto del 19/10/2023 e relativa Integrazione del 22/11/2023.

Onde sapere se le auspicate ispezioni siano state fatte o meno, e l’esito delle stesse.

Sia relativamente alla corruzione segnalata nei siti www.ilmostrodifirenze.com (riedizione del vecchio www.arteetangenti.com), sia per le anomalie segnalate nel più recente sito www.casigiudiziari.it.

PREMESSA.

Inutile rimarcare che una sana Magistratura sia indiscutibilmente l’ asse portante dello Stato, e che quindi nel caso di colposo malfunzionamento della stessa, o addirittura di reiterati comportamenti presumibilmente dolosi (come sembrerebbero quelli pubblicati), sia gravissimo il danno arrecato alla collettività, e pertanto siano necessarie adeguate correzioni, e conseguenti sanzioni disciplinari e/o penali. E’ infatti indiscutibile che i magistrati siano cittadini che svolgono una attività di  servizio e non di privilegio, esattamente come tutti gli altri, nonostante molti magistrati pretendano – a quel che sembra – di essere posti in posizione di intangibile superiorità, rispetto agli altri concittadini. Reiterando a tal scopo il ritornello della ”autonomia e indipendenza della magistratura”, che nei fatti si traduce – a quel che sembra – in una pretesa impunità, che tanto irrita il comune sentire. Infatti i più si chiedono: a che titolo?

Dalle documentate oggettive vistose reiterate anomalie, per un semplice ragionamento deduttivo, ne sembra conseguire che la indifendibile evidentissima copertura del malaffare – quale emerge dai siti sopracitati (che hanno solo la peculiarità di documentare una prassi sembra molto diffusa e consolidata) – presupponga un possibile giro di tangenti ai magistrati compiacenti, tenuto conto che nessuno fa niente per niente, partendo dai livelli più bassi, sino alle più alte sfere. Solo in tal modo si può comprendere un certo operare: sembra infatti essere improprio appellarsi alla pochezza o stupidità dei magistrati coinvolti, e/o alla loro incompetenza.

Tra l’altro si constata che il sistema corruttivo danneggia la collettività:

1. con il conseguente impoverimento economico della stessa (ad esempio da iniziali € 100 pubblici ne arrivano disponibili alla fine sì e no 40), e

2. con l’affidare i posti sbagliati alle persone sbagliate, cioè in sé immeritevoli, ma gradite al “sistema” che in tal modo vive e prospera. Se si aggiunge che il “sistema” per prosperare ha bisogno di nutrirsi passo dopo passo delle menzogne più disparate – alimentate da massmedia compiacenti – la misura è colma. E necessita di robuste correzioni.

NOMI DEI MAGISTRATI, PER IL PASSATO E PER IL PRESENTE

La responsabilità complessiva è certamente del complesso “sistema” politico-giudiziario-massmediatico, presumibilmente essendo politica magistratura e mass-media complementari e coordinati, nel raggiungere il medesimo fine corruttivo onde mantenere l’ oscuro potere. Pur tuttavia, le responsabilità non sono mai generali e generiche, ma individuali. Quindi è necessario fare gli opportuni distinguo, onde salvaguardare i pochi magistrati che ancora cercano di fare il proprio dovere.

Quindi anche nel caso presente sarà opportuno non generalizzare, ma annotare i nomi dei singoli magistrati coinvolti nei 3 siti internet sovra citati, e provvedere a definirne le responsabilità (cosa che non compete al comune cittadino), in vista delle conseguenti sanzioni.

PER IL PASSATO: vedasi ne www.ilmostrodifirenze.com il doc. n. 47. Il lungo elenco degli assurdi procedimenti per presunta assurda diffamazione, evidenzia e attesta l’ illogico e sciocco  accanimento con cui molta della Magistratura ai vari livelli ha cercato di salvaguardare il “sistema”. E nell’ osservare che in taluno documento si è addirittura trovata la dicitura apposta a mano “urgentissimo”, ci si chiede quale prova di sé abbia dato questa consistente parte della magistratura, che anziché accertare la verità per esercitare la giustizia, ha speso e spende tutte le sue migliori energie per coprire il malaffare, cercando di colpire chi rende pubblici tali comportamenti. Dimenticando però che la verità è come la goccia dell’ olio che torna sempre a galla. Anzi, con questi reiterati ostinati annosi comportamenti, la complessiva credibilità della magistratura è pressoché nulla, come da sondaggi, coinvolgendo nel giudizio negativo anche i pochi magistrati onesti rimasti. E agli occhi dell’ opinione pubblica più attenta, essa appare nel suo insistere come un potere oramai auto-delegittimatosi che vessa i cittadini onesti, quasi un braccio armato di un potere corrotto. Siamo quindi alla perversione della funzione giudiziaria, che prima o poi necessiterà di una severa correzione (vedasi oltre), e di sanzioni appropriate.

PER IL PRESENTE (vedi www.casigiudiziari.it), esso consta di:

– 2 sentenze di separazione, e 2 di divorzio (che sembra abbiano distorto e/o “dimenticato” le realtà testimoniali e documentali, circa addebito ex coniuge, mantenimento ex coniuge, mantenimento figlio, cui si aggiungono le tre “dimenticate” querele per falsa testimonianza di cui una anche per calunnia),

– mancato annullamento della donazione di un piccolo appartamento (non tenendo in considerazione – come è stato da più

 Parti osservato – quanto prodotto circa il documentato pagamento delle imposte, come previsto dalla Legge, e non convocando il commercialista teste fondamentale per appurare la vera genesi della donazione, come previsto dalla Legge),

– illogica pretesa del processo per presunta diffamazione (che cioè il sottoscritto fornisse prove delle proprie opinioni [che tra l’ altro non sono oggetto di reato], prerogativa questa del solo potere giudiziario, come già detto in Esposto 19/10/2023).

E proprio a tal proposito è opportuno citare una frase da Lei detta il 10/05/2024, e riportata dai giornali: “Mi ha colpito che qualcuno si attenda che sia l’indagato a dimostrare la sua innocenza, questa è una bestemmia in una civiltà democratica. È l’accusatore che deve dimostrare la colpevolezza dell’indagato”. E quindi, come in questo caso, avendone il potere, predisporre indagini e ricercare le prove (cose che non sono state fatte).

Quanto all’abbandono del minore (reato che non si prescrive, con l’aggravante della tenera età (3 anni), del ruolo materno, della distanza 30km dell’ abbandono, e del lasso di tempo 12 ore), si chiede se si è proceduto ad individuare tutti coloro che non hanno istituito il logico procedimento.

E quanto al cosiddetto agriturismo (che – stante le voci circolanti – sarebbe luogo di ritrovo e di sollazzo per gaudenti benestanti e soggetti istituzionali, e gestito da questi ultimi: cosa che spiegherebbe la difesa ad oltranza dell’ indifendibile) e ai personaggi coinvolti, ci si chiede se si sia appurato chi ha omesso di fare le opportune indagini.

I MAGISTRATI DA VALUTARE ATTENTAMENTE NEL LORO OPERATO DA CHI DI DOVERE sono pertanto:

per la separazione Mariella Roberti, Paola de Lisio, Loredana Giglio, e poi Claudia Matteini, Massimo Zanetti, Claudio Baglioni,

per il divorzio Sara Trabalza, Simona Di Paolo, Martina Marini,

per la donazione Luca Marzullo,

per la diffamazione Sonia Grasso.

Aggiungasi quindi quelli per il mancato abbandono del minore, per il presunto agriturismo, e quelli per le mancate querele di falsa testimonianza e calunnia.

Appare evidente che tra le situazioni del passato e del presente, i magistrati segnalati sono un buon numero…

RISARCIMENTI: oltre alle eventuali doverose sanzioni relative al mal operare dei magistrati di cui sopra, si evidenzia anche un altro aspetto: avendo a quanto sembra impropriamente negato l’ addebito all’ ex consorte, sarebbe opportuno che detti magistrati provvedessero essi stessi al RIMBORSO dell’ intero annoso mantenimento illecitamente predisposto.

Idem per il mancato annullamento della donazione, per il quale tra l’ altro furono richieste esorbitanti e illogiche spese processuali, essendoci state pochissime udienze.

Ciò ovviamente in aggiunta ad altre doverose sanzioni, vista la non opportunità – a parere di molti lettori – che certi magistrati proseguano nel ricoprire e svolgere mansioni e incarichi così delicati ed importanti.

RIFORMA DELLA MAGISTRATURA: prima di concludere spendendo parole sulla Procura Generale, affidata al dott. Cantone, ci si permetta una brevissima analisi del “Sistema” (analisi di cui beneficerà il futuro lettore), quale emerge da quanto sopra descritto e ampiamente documentato, che va molto al di là delle vicende strettamente personali; Sistema che così com’ è, è gravemente inadeguato. Un “Sistema” che è retto dalla sinergia di 3 strutture o organi o apparati, che dir si voglia, in concertante armonia tra loro: gran parte di magistratura, politica e massmedia.

I molteplici scandali che sono emersi in questi anni in tutta Italia, certificano tale situazione, garantita da una magistratura in larga parte corrotta sino ai vertici, e in sinergia con il potere politico che potrebbe fare, ma non fa perché presumibilmente colluso. Con una magistratura suddivisa in correnti: una follia, vera prova della profonda corruzione e degrado morale di molta parte di essa.

Giacché la verità che si deve accertare è una, e una sola, semplice e senza contraddizioni. E la conseguente giustizia (si badi bene: non legalità, ma giustizia) è una sola. Quindi, l’ idea stessa di una magistratura suddivisa in correnti è di per se stessa pura follia, e prova certa della sua corruzione. 

Per la Riforma della Magistratura – di cui si parla da decenni con risultati pressoché nulli – non servono inefficaci riforme cartacee, ma cose molto più semplici ed efficaci: a) far uscire i processi (che sono già di per sé pubblici) dal chiuso delle aule, mettendo tutto in internet (cosa oggi facilissima da realizzare), e cioè le singole udienze, con tutta la documentazione prodotta, gli interrogatori, le indagini predisposte o respinte, e quant’ altro; in modo che qualsiasi cittadino possa istantaneamente e approfonditamente documentarsi sapendo tutta la verità di ciò che avviene nel chiuso delle aule dei Tribunali, dove molti magistrati al riparo da occhi indiscreti sono capaci di fare cose giudiziariamente nefande e innominabili (ascoltare testimoni in simultanea, alterare le prove testimoniali, respingere prove oggettive, non predisporre logici accertamenti etc etc), calpestando ogni logica giuridica e non; b) azzerare il poco operoso CSM, inerte perché presumibilmente colluso e/o corrotto; e cistituire un nuovo Organo di Controllo, che dopo attento pubblico esame commini con fermezza sanzioni adeguate, a quei magistrati che non facciano il proprio dovere, cioè non ricerchino la verità, o la distorcano, pur di non esercitare giustizia.

Questa è l’ unica o principale vera Riforma della Magistratura, che andrebbe fatta da quel potere politico capace per ora solo di esternare per lo più slogan improduttivi.

(FISCO): ma prima di concludere passando alla Procura Generale di Perugia, ci si permetta anche (e sempre a beneficio del futuro lettore) di fare una brevissima considerazione sull’ altro aspetto che – assieme alla corruzione della magistratura – concorre ad incancrenire lo Stato: la illogica pressione fiscale, che rende il Fisco un nemico del cittadino per le aliquote troppo alte, che non determinano un aumento del gettito, ma 1. la sua decisa contrazione, 2. il fisiologico aumento del nero, e 3. un ricatto generalizzato. Verità questa coperta dall’ ipocrita ritornello “nessuno sconto all’ evasione fiscale”, che sembra fare il paio con la citata “indipendenza ed autonomia della magistratura”.

Tutti infatti sanno che per il piccolo/medio imprenditore il nero diventa questione di sopravvivenza. Quanto al grande, non sfugga ad esempio quanto in internet documentato circa il sen. Gianni Agnelli (di cui – essendo defunto – si può liberamente parlare), che pagava £400.000.000 annui ovviamente in nero, dati a certuni per non avere problemi.

Con una sanatoria tombale per il passato, e aliquote basse del 10% (la famosa decima di un tempo), il nero scomparirebbe, il gettito aumenterebbe, e nessuno sarebbe più ricattato e ricattabile dall’ oscuro potere.

Infine, prima di concludere parlando della Procura Generale di Perugia, ci si consenta di aggiungere qualcosa anche sulle trattenute sanitarie, voce primaria delle entrate fiscali, e sul fiume di denaro che comporta. Basti osservare che (oltre a tutti i ticket imposti ovunque, e ai ritardi o illogicità che spingono al costoso intra moenia) un semplice stipendio base di 1.200 €/mese comporta dopo 40 anni di attività lavorativa trattenute sanitarie di circa 600.000€, una cifra che mai nessun cittadino dovrà mai realmente spendere, anche se la sorte si accanisse su di lui costringendolo a degenze lunghe e costose. Un fiume di denaro che si sperderà in mille rivoli, e di cui solo il 40% sarà alla fine disponibile per il bene pubblico.

Ci si perdoni la breve digressione circa questi aspetti, ma il grave contenuto della presente richiesta, vertente sul malfunzionamento dello Stato nel suo principale asse portante (la magistratura) – Stato gravemente oppresso da un “Sistema” altamente corrotto – ne richiedeva la trattazione, a beneficio dei futuri lettori.

PROCURA GENERALE DI PERUGIA: tornando all’ argomento iniziale più propriamente giuridico, e concludendo la presente richiesta, rimane ancora da esaminare la posizione della Procura Generale di Perugia, responsabile della Magistratura umbra, già motore dei procedimenti riportati in doc 47 de www.ilmostrodifirenze.com, e attualmente affidata al dott. Cantone, già Presidente dell’ Autorità Nazionale Anticorruzione.

Ultimamente a detta Procura Generale fu inviata per 3 volte a distanza di vari mesi una Racc AR contenente molte notizie di illeciti, con nomi volutamente oscurati per misura prudenziale. (vedi 10a, 12a, e 14a Integrazione).

Ci si aspettava quindi una logica convocazione, poiché come abbiamo più volte detto qui e in altri scritti la funzione basilare e insostituibile della magistratura è quella di accertare la verità onde esercitare la giustizia.

Ne consegue che la Procura Generale – nello svolgere il nobile fine per cui sarebbe preposta – avrebbe dovuto convocare lo scrivente e chiedergli di appalesargli i nomi asteriscati, per poter dar immediatamente inizio ai necessari accertamenti.

Il fatto che nessuno abbia mai convocato lo scrivente per tale scopo, sembra essere cosa molto grave, perché inficia la stessa ragion d’ essere della magistratura.

Non sappiamo se il dott. Cantone sia stato informato o meno delle 3 reiterate racc AR. Certo, è molto difficile pensare che anche la 3° Racc AR sia stata “dimenticata” dagli stretti collaboratori del Procuratore Generale, e non messa a sua conoscenza. Ma questo è aspetto che dovranno appurare gli organi preposti, non il privato cittadino che analogamente ad altri aspetti, non ne ha né potere né competenza (vedi Esposto 19/10/2023).

CONCLUSIONE: Il privato cittadino però, nel leggere la presente, attende di vedere concretamente gli esiti di quanto segnalato.

E pertanto nell’ inviarLe distinti saluti, rimane in attesa di assistere non a silenzi o a belle parole, ma a fatti concreti.

Perugia, 27/05/2024.